La norma EN ISO 3834 “Requisiti di qualità per la saldatura per fusione dei materiali metallici” è una guida che definisce i requisiti di qualità per la corretta gestione del processo di fabbricazione mediante saldatura, sia in officina che in cantiere, di qualsiasi tipo di costruzione saldata per fusione.
La norma è trasversale, ed è applicabile a tutti i contesti produttivi dove la fabbricazione prevede l’impiego della saldatura, e risulta complementare a molte norme di prodotto quali la EN 1090 per la costruzione di strutture metalliche in ambito civile, la EN 15085 per la costruzione nel settore ferroviario, la Direttiva 2014/68/EU (PED) per la costruzione di attrezzature in pressione, e molte altre.
La EN ISO 3834 ha acquisito una valenza di primo piano dopo che il DM 14 gennaio 2008, per la realizzazione di opere di ingegneria civile, l’ha resa obbligatoria; il successivo aggiornamento del 17 Gennaio 2018 ha ribadito la necessità che il costruttore, in relazione alla tipologia di manufatti, realizzati mediante giunzioni saldate, debba essere certificato secondo la norma EN ISO 3834, parti 2,3 e 4
QUALIFICHE MATERIALI SECONDO EN ISO 10204-3.2
Attività svolta in qualità di Ente Terzo senza alcun vincolo né con l’azienda da valutare né con il cliente/utilizzatore finale. Le ispezioni hanno luogo con personale di S&T Service & Technologies tramite ispettori qualificati e di comprovata esperienza.
Questo tipo di attività, che si effettua normalmente presso fabbricanti di materia prima o di componenti semilavorati e finiti, si articola essenzialmente in tre fasi principali: durante la prima fase, che si svolge normalmente presso il fabbricante, si procede con il prelievo e la punzonatura dei provini da sottoporre alle prove di laboratorio.
Successivamente l’ispettore presenzia all’esecuzione delle prove richieste, eseguite presso laboratori qualificati o presso il fabbricante se dotato di un laboratorio interno qualificato.
Infine, si procede con il collaudo finale presso il fabbricante con la relativa punzonatura del materiale esaminato, se richiesta.
Al termine di tutte le attività previste, in mancanza di non conformità, l’ispettore rilascia la relativa certificazione EN ISO 10204 di tipo 3.2, in accordo alla normativa applicata.
La serie di norme AD 2000-Merkblätter rappresenta le regole tecnologiche generalmente accettate in Germania per quanto riguarda i recipienti a pressione e le tubazioni, così come per i loro accessori.
Contengono requisiti di sicurezza per:
• Attrezzature, installazione e marcatura
• Progettazione
• Produzione e collaudo
• Materiali
Le norme AD 2000-Merkblätter sono compilati dalla “Arbeitsgemeinschaft Druckbehälter” (AD – Gruppo di lavoro per recipienti in pressione).
Per le aziende sono di interesse strategico le 2 norme di sistema AD 2000 HP0 e AD 2000 W0; la
prima (AD 2000 HP0) interessa le aziende che progettano e costruiscono apparecchiature e
strutture saldate, a pressione e non, destinate ad essere installate sul territorio tedesco, oppure
destinate ad un utilizzatore tedesco, la seconda (AD 2000 W0) interessa aziende che trasformano
materiali metallici con o senza la presenza di giunzioni saldate, come ad esempio forge, fonderie,
tubifici, produttori di raccordi, produttori di bulloneria, produttori di flange, aziende che effettuano
trattamenti termici, i cui prodotti sono destinati principalmente al mercato tedesco.
Entrambe le norme prevedono la possibilità e l’opportunità per le aziende di conseguire una
certificazione, che permette di essere riconosciuti come fabbricanti di attrezzature in pressione
mediante giunzioni permanenti (welding shop), oppure come produttori di materiali (material
manufacturer) in conformità alle norme AD 2000.
Il processo di saldatura appartiene alla categoria dei cosiddetti processi speciali, ovvero quei processi il cui controllo o la cui verifica non è effettuabile nel corso del loro svolgimento, ma solo al termine degli stessi, cioè al completamento del prodotto o del manufatto realizzato, e comunque non nella sua totalità (es. proprietà metallurgiche).
Questo comporta la necessità di operare una validazione del processo stesso, per assicurare il raggiungimento dei risultati previsti.
La validazione avviene attraverso la qualificazione dei procedimenti di saldatura, eventualmente certificati da un Ente Terzo riconosciuto.
I controlli non distruttivi (CND) sono il complesso di esami, prove e rilievi condotti impiegando metodi che non alterano il materiale testato e non richiedono la distruzione o l’asportazione di campioni dalla struttura in esame. Sono finalizzati alla ricerca e all’identificazione di difetti della struttura stessa.
Nel settore industriale ogni prodotto di importanza critica necessita di essere controllato per la verifica della sua integrità e conformità ai requisiti stabiliti dalle norme vigenti. I metodi di controllo non distruttivo vengono utilizzati per l’analisi di ogni singolo pezzo, sostituendo in molti campi il meno affidabile “controllo distruttivo a campione”.
I CND, se collocati in punti opportuni del ciclo di fabbricazione, permettono, inoltre, di individuare i difetti nei primi stadi di produzione, consentendo di identificare l’eventuale scarto prima che il pezzo sia gravato dalle spese di ulteriori lavorazioni.
Tra le tipologie di controlli non distruttivi esistenti la nostra Società è in grado di offrire i seguenti metodi: VT (Visual test), PT (Liquidi penetranti), UT (Ultrasuoni), MT (Magnetoscopia), RT (Radiografia). Le prove sono eseguite da personale qualificato e certificato secondo EN ISO 9712 e SNT-TC-1A. Inoltre la nostra azienda promuove corsi di addestramento per tecnici addetti ai Controlli Non Distruttivi per i metodi VT-PT-MT-UT-RT in accordo alle norme EN ISO 9712 e SNT-TC-1A.
Il regolamento generale sulla protezione dei dati (Reg. UE 679/2016, conosciuto con l’acronimo GDPR) è stato approvato dagli organismi UE nell’aprile 2016 e rappresenta il punto di approdo di un percorso normativo iniziato con la Direttiva 95/46/EC recepita dal nostro ordinamento con la l. 675/1996 e confluita nel Codice privacy (D.lgs. 196/2003).
Dal 25 maggio 2018 le aziende che trattano dati personali di cittadini residenti nell’Unione Europea sono tenute a conformarsi al GDPR, pena l’applicazione di sanzioni di carattere pecuniario.
Tramite aziende a noi collegate da rapporti di partnership e certificate secondo norma EN ISO 17025 e ACCREDIA, S&T Service & Technologies srl si occupa anche di prove di laboratorio, quali:
Le prove di laboratorio permettono di sapere se i prodotti e le lavorazioni (come la saldatura, la verniciatura, la zincatura, i rivestimenti e i trattamenti galvanici, i trattamenti termici ecc.) sono conformi rispetto alle principali norme internazionali dei materiali. Tali prove vengono definite distruttive perché prevedono il taglio del campione fornito dal cliente e la preparazione di provini metallografici e di provette sui quali eseguire i test richiesti; ne consegue che il campione iniziale dopo la prova non è più utilizzabile.
Grazie alle prove distruttive si possono conoscere le caratteristiche chimiche, meccaniche e fisiche dei materiali.
Vogliamo permettere alle Aziende di raggiungere elevati livelli di qualità ed efficacia al fine di essere più competitive sul mercato e al contempo di tutelare e salvaguardare l’utilizzatore finale.
La taratura determina le prestazioni degli strumenti di misura; è un procedimento che ha lo scopo di definire le caratteristiche metrologiche di uno strumento di misura tramite il confronto con uno strumento di riferimento definito campione.
Grazie alle attività di regolazione e taratura strumenti, si possono eseguire misurazioni in modo sicuro, garantire la conformità alle normative ed evitare i costi derivanti da misurazioni non accurate.
Il Team di S&T Service & Technologies srl è composto da tecnici specializzati che garantiscono un servizio completo di taratura, assistenza, riparazione di strumenti di misura e vendita di piccola strumentazione.
Il nostro servizio di taratura strumenti è caratterizzato da:
La formazione finanziata rappresenta un’ottima opportunità per le imprese che desiderino offrire una formazione continua e specializzata ai propri lavoratori. Ebbene, per finanziare la formazione del personale, l’azienda può accedere ai fondi paritetici interprofessionali introdotti dalla legge 388/2000 proprio a questo scopo.
La formazione finanziata garantisce la possibilità per le aziende di offrire formazione continua e specializzata ai propri lavoratori dipendenti, è pertanto un ottimo alleato dell’azienda perché permette a quest’ultima di ottenere un sostentamento economico finalizzato esclusivamente all’erogazione di un piano formativo ben delineato, semplicemente aderendo a un Fondo Interprofessionale. Le aziende quindi possono formare i propri dipendenti senza sostenere ulteriori costi. I corsi di formazione finanziata si possono organizzare nella propria azienda o in concomitanza con altre aziende (formazione aziendale e interaziendale) per accrescere le competenze professionali dei propri dipendenti.
Il costante aggiornamento e la formazione dei dipendenti permette di mantenere alta la competitività dell’impresa nel mercato di riferimento ed inoltre il personale motivato e costantemente aggiornato saprà essere decisamente più produttivo.
La responsabilità amministrativa dell’ente
Il Decreto legislativo n. 231 del 8.06.2001 ha introdotto nell’ordinamento italiano un regime di responsabilità amministrativa a carico degli Enti, aventi o meno personalità giuridica, per illeciti dipendenti da reato.
Ciò comporta la possibilità che possa essere attribuita all’Ente la responsabilità di un reato commesso da parte di una persona fisica operante al suo interno con funzioni di rappresentanza, amministrazione, direzione, vigilanza e che abbia agito a vantaggio o nell’interesse della società stessa. L’elenco dei reati presupposto è stato progressivamente ampliato fino a ricomprendere reati societari, reati di falso, reati tributari, reati informatici e reati colposi quali quelli in materia di sicurezza sul lavoro e ambiente
Nel caso in cui venga accertata la responsabilità dell’Ente le sanzioni applicabili possono essere di tipo pecuniario e interdittivo. L’ente può essere esentato dalla responsabilità (art.6 del D.Lgs. 231/01) se fornisce la prova di aver efficacemente adottato, prima della commissione del fatto, modelli organizzazione gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi, di vigilare sull’osservanza di tali modelli e che il reato è stato attuato da un soggetto che abbia eluso fraudolentemente i modelli di organizzazione e controllo.
Il team di consulenti di S&T è a vostra disposizione per supportarvi al meglio nella definizione ed implementazione del modello organizzativo 231/01 nella vostra azienda.
È lo standard per la gestione della qualità più diffuso al mondo. La normativa può essere implementata in tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni o dal settore di riferimento ed è applicabile a tutti i processi aziendali.
L’adozione di un sistema per la gestione della qualità consente di:
Il sistema per la gestione della qualità si configura come uno strumento indispensabile per consentire alle aziende di assicurare un miglioramento continuo delle performance con indiscusso giovamento per la clientela. Inoltre, la sua dotazione è ormai un requisito indispensabile per poter accedere a gare d’appalto sia nel settore privato che, a maggior ragione, nel settore pubblico.
I consulenti di S&T sono a vostra disposizione per fornire la migliore assistenza nella pianificazione dei processi per la qualità, nella loro implementazione e nel perfezionamento degli stessi.
È lo standard di riferimento nazionale per i sistemi di gestione ambientale, applicabile ad organizzazioni di ogni settore e dimensione.
La norma fornisce una struttura gestionale per l’integrazione delle pratiche di gestione ambientale, in ottica di efficienza e miglioramento delle performance ambientali.
La normativa ISO 50001 è lo standard internazionale di riferimento per aumentare e migliorare l’efficienza energetica. La sua applicazione non è condizionata dalla quantità, né dall’uso o dalla tipologia di energia consumata.
L’implementazione del sistema di gestione dell’energia consente alle organizzazioni di conoscere e tenere sotto controllo i propri usi e consumi energetici oltre che di massimizzare i risparmi energetici ottenibili agendo sull’efficienza dei propri progetti.
La norma si inserisce nel quadro di tutte le norme ISO per i Sistemi di Gestione che garantiscono una struttura di “alto livello” comune (o struttura di base), la cosiddetta “High Level Structure”, che prevede una comune terminologia e una comune organizzazione dei paragrafi. Per questo motivo si presta anche alla integrazione con altri sistemi di gestione già presenti in azienda (sicurezza, ambiente, salute e qualità).
La norma UNI ISO 45001 rappresenta l’evoluzione di una serie di norme dedicate alla salute e sicurezza sul lavoro. Da marzo 2021 la norma UNI ISO 45001 sostituirà la OHSAS 18001 come unico riferimento per la certificazione dei sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’introduzione di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro, infatti, permette alle organizzazioni di gestire i rischi e migliorare l’efficienza in materia di prevenzione di malattie e incidenti, l’impresa ha quindi uno strumento riconosciuto a livello internazionale per contrastare in maniera sempre più efficace infortuni e malattie professionali.
La norma è applicabile a tutte le organizzazioni che vogliano formalizzare un sistema di gestione che abbia le finalità di eliminare o ridurre i rischi a cui i lavoratori sono esposti nello svolgimento delle proprie attività, è pertanto rivolta alla tutela dei lavoratori stessi.
La serie di norme EN 1090 definisce il percorso per la marcatura CE dei prodotti da costruzione, e si basa sui dettami della Direttiva Europea 89/106/CE e successivo Regolamento Europeo n. 305/2011 (CPR – Construction Product Regulation).
Nella versione attuale, la norma è strutturata in una norma armonizzata al regolamento CPR, la EN 1090-1, ed una serie di norme di riferimento non armonizzate:
A partire dal 1° Luglio 2014, la norma è diventata obbligatoria per tutti i produttori di componenti strutturali in acciaio e alluminio, nonché per produttori di kit immessi sul mercato come prodotto da costruzione, ed è cogente secondo la normativa tecnica nazionale (NTC 2018) che, al paragrafo 4.2 “Costruzioni in acciaio” afferma che i requisiti per l’esecuzione di strutture di acciaio, al fine di assicurare un adeguato livello di resistenza meccanica e stabilità, di efficienza e di durata, devono essere conformi alla norma UNI EN 1090-2.
Oggetto della certificazione è la capacità di una azienda di produrre componenti strutturali che rispondano a tutte le caratteristiche qualitative richieste dalle norme EN 1090 parte 1, 2, 3, 4 o 5 (a seconda del prodotto), da parte di un ente terzo notificato, denominato ente di certificazione.
La certificazione secondo EN 1090 consente l’immissione sul mercato dei prodotti da costruzione all’interno dell’UE, definendone le caratteristiche attraverso la Dichiarazione di Prestazione (DoP).
Vantaggi della certificazione UNI EN 1090
La certificazione UNI EN 1090 serve per:
• poter marcare CE i propri prodotti strutturali in acciaio e alluminio e di conseguenza poterli vendere all’interno della comunità europea e ovviamente in Italia;
• lavorare all’estero;
• partecipare agli appalti pubblici;
• essere inserito dai clienti all’interno del loro albo fornitori di prima scelta.